L’8 giugno segna la Giornata Mondiale degli Oceani, un importante appuntamento per riflettere sull’importanza vitale di questi vasti e misteriosi ecosistemi marini. Già da qualche anno l’Organizzazione delle Nazioni Unite ci esorta a considerare attentamente il nostro impatto sui mari e ad adottare azioni concrete per preservarli.
Gli oceani sono le arterie vitali del nostro pianeta: rappresentano, l’80% della sua superficie e ospitano una ricca varietà di flora e fauna. Senza di essi e della numerose forme viventi che vi pullulano, la vita sulla Terra sarebbe semplicemente impossibile. Tuttavia, la cattiva gestione delle risorse marine adottata dall’uomo in diverse zone del pianeta ha portato a conseguenze devastanti per l’ambiente marino e, di conseguenza, per l’umanità stessa.
Plastica e microplastica, serie minacce per gli habitat degli oceani
Una delle sfide più urgenti che i nostri oceani devono affrontare è rappresentato dall’inquinamento dovuto alla plastica. Ogni anno, nelle acque marine ne finiscono circa 8 milioni di tonnellate, minacciando la vita marina e inquinando irreparabilmente gli habitat oceanici. Le microplastiche, in particolare, rappresentano una minaccia silenziosa ma insidiosa. Si introducono nella catena alimentare creando effetti dannosi su fauna e flora marine e anche sulla salute dell’uomo.
La pesca eccessiva impoverisce gli oceani
Inoltre, la pesca eccessiva e non sostenibile ha portato a una grave crisi nelle popolazioni ittiche globali. Tuttavia, esistono iniziative volte a promuovere una gestione responsabile delle risorse marine. La Food and Agriculture Organization (Fao) ha definito precise aree geografiche, note come zone Fao, dalle quali attingere in modo sostenibile. Queste aree, che includono oceani, mari e porzioni degli stessi, sono fondamentali per garantire la sopravvivenza delle specie marine e il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi marini.
Blu Ocean, ad esempio, si impegna a garantire la tracciabilità e la provenienza sostenibile del proprio pescato. Così sulle confezioni indica con il codice Fao la zona da cui proviene il pesce che è stato lavorato. Quando sulle confezioni non è indicato un numero, ma solo il nome di un paese, si tratta di pesce pescato in acque interne o proveniente da allevamento. Queste regole si applicano anche ai prodotti surgelati.
Così basta leggere con attenzione l’etichetta per conoscere la zona Fao del pescato o se il prodotto proviene da allevamento. Ma non solo. Blu Ocean si assicura che i prodotti immessi nel circuito commerciale siano conformi alle normative internazionali e tra le informazioni in etichetta, oltre al dettaglio sulla zona Fao di provenienza, inserisce anche il metodo di cattura o di allevamento.
Proteggere gli oceani è una responsabilità condivisa che richiede l’impegno di individui, aziende e governi in tutto il mondo. «In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani – affermano a Blu Ocean – è fondamentale riflettere sul nostro rapporto con questi preziosi ecosistemi e adottare azioni concrete per preservarli per le generazioni future».